Diaspora, il social network new generation che vuol essere l’anti-Facebook

“Ebbene si, prima o poi arriva sempre qualcuno più forte di te.” E’ forse questo il pensiero che è passato nella mente di Mark Zuckerberg e soci una volta appresa la notizia di un progetto che prevede la creazione di un social network sulla falsariga di Facebook, ma che lascia nelle mani dell’utente la scelta di condividere o meno qualsiasi tipo di informazione personale, senza limitazioni o protezioni di vario genere. Insomma, un vero incubo per Facebook, che è noto per essere stato il pioniere del disinteresse verso la privacy dei propri utenti. Stiamo parlando del progetto Diaspora, un progetto visionario di alcuni studenti della facoltà d’informatica della New York University, che hanno ben pensato di creare una sorta di social network open source “decentrato”, o meglio ancora personalizzato, dove ogni utente potrà costruire la propria pagina e collegarsi tramite la stessa rete, ad altri utenti. Non un portale unico come Facebook, ma una rete distribuita, in cui dei computer distinti si connettono gli uni agli altri direttamente, senza passare per un server centrale, condividendo le proprie informazioni attraverso la propria pagina personalizzata.

Una volta diffusasi, la rete potrebbe aggregare le informazioni condivise dai vari utenti, incluso (ironia della sorte)  il profilo  Facebook. E potrebbe anche ‘importare’ dei tweet, dei feeds RSS, delle foto e così via, come già fanno alcuni aggregatori sociali come Friendfeed. Per i vertici di Facebook, il pensiero di essere battuti nel campo in cui si dovrebbe essere degli specialisti non sarà stato certamente carino, eppure, a distanza di 7 mesi dalla pubblicazione della prima versione alpha di Diaspora, questo social network ha incontrato più difficoltà che successi. Diaspora è rimasto ancorato alla versione alpha, i bug riscontrati nel codice sorgente sono innumerevoli, così come innumerevoli sono le opinioni di osservatori esperti in merito alle vulnerabilità e ai bug di sicurezza riscontrati nel codice (oltre 140).
Diaspora, però, gode di un enorme vantaggio: come tutti i progetti open source, può disporre teoricamente di infinti sviluppatori in tutto il mondo, chiunque abbia le competenze può contribuire alla stesura del codice sorgente e migliorarne la struttura, un vantaggio che sicuramente si farà sentire a lungo andare.
Nel frattempo, è stato già tradotto in 17 lingue diverse ed è possibile provarlo registrandosi sul sito ufficiale per ricevere l’invito, inoltre in questa pagina è possibile trovare la pagina wiki con le istruzioni d’installazione. Come è possibile notare, esso non è ancora compatibile con le ultime due verisoni di Windows, ovvero Vista e Seven, mentre lo è con XP.
Diaspora resta comunque un progetto molto ambizioso, quasi una visione, e seppur sia ancora in fase embrionale, ha tutte le carte in regola per divenire il leader dei social network in pochi anni, scalzando dal trono “re” Facebook.

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